Nasce Il Giardino dei Giusti
[di Antonella Ceriello]
«Quella notte non c’era la luna, ma solo la mia barca, la GaMar, dai nomi dei miei nipoti Gabriel e Martina, che poi ho scoperto significare luna in arabo». Così Vito Fiorino ha iniziato il suo racconto, quello del terribile naufragio che il 3 ottobre del 2013 costò la vita a 368 migranti nelle acque di Lampedusa. Vito Fiorino è l’uomo che con la sua barca ha salvato 47 migranti. Per questo atto è stato insignito del riconoscimento di Giusto dell’Umanità dalla onlus milanese Gariwo che dal 1999 lavora per far riconoscere i Giusti, per divulgare la memoria del bene.
Fiorino ha incontrato gli studenti dell’Istituto Besta-Gloriosi di Battipaglia nel corso dell’incontro promosso dal Lion’s Club Eboli-Battipaglia Host e dall’Amministrazione comunale, per “lanciare” l’iniziativa tesa a creare a Battipaglia “Il Giardino dei Giusti” che verrà inaugurato nel marzo 2025, in occasione della Giornata Internazionale dei Giusti dell’Umanità.
Il 18 novembre, nell’aula magna del Besta-Gloriosi erano presenti la dirigente scolastica Carmen Miranda, la presidente del locale club Lions Silvana Rocco, l’assessore Pietro Cerullo, la storica Sara Carbone che ha moderato l’incontro e, ovviamente, alcune classi dell’istituto superiore battipagliese.
Gli alunni hanno potuto ascoltare dalla voce di Vito Fiorino il racconto di quella tragica notte, dell’incendio scoppiato a bordo del barcone che trasportava più di 500 disperati, in maggioranza eritrei, e del salvataggio di 47 persone. Il “Giusto” ha catalizzato l’attenzione della platea rispondendo anche a numerose domande.
Il primo albero del “Giardino dei Giusti” di Battipaglia avrà il nome di Vito Fiorino, il secondo quello di Stephen Bantu Biko, attivista anti apartheid, morto a Pretoria a seguito dei maltrattamenti subiti in carcere.
30 novembre 2024 – © riproduzione riservata