Natale in casa Cupiello

[di Francesco Bonito]

Con la copertina e quattro articoli dedicati al problema della sicurezza in città, preferisco scrivere d’altro. Bisogna tuttavia ammettere che è stato davvero un “novembre nero”: con un bilancio che diventa drammatico se, oltre ai furti, si tiene conto del mortale incidente sul lavoro e dei gravissimi sinistri automobilistici. Difficile parlar d’altro, ma è doveroso provarci.

Da tempo seguo le dirette televisive del Consiglio comunale di Battipaglia trasmesse da una nota emittente locale. Invito a vederle, sono la sintesi più esaustiva del modus operandi dei nostri organi rappresentativi. Conflittualità, divisioni e, a volte, poca compostezza sono il leitmotiv della “serie televisiva”. Posso sbagliarmi, ma la sensazione è che la peculiarità della nostra comunità sia la divisione. Insanabile quella politica, con conflitti asprissimi tra gli attori, sia in Consiglio comunale sia sui social. Ma i politici non sono gli unici a essere divisi. Spesso sono disuniti anche i commercianti, e sono divise perfino le “cordate” di scuole di danza, che proprio non riescono a stare insieme e organizzano due eventi concorrenti. Battipaglia più che unita e solidale spesso appare divisa e conflittuale. Ma tutto il mondo è paese, starete pensando. 

Cambiamo scena. Lasciamo il palcoscenico della politica e apriamo il sipario su un altro spettacolo. C’è una notizia che mi ha colpito favorevolmente, tanto che ho deciso di riferirla sperando di rincuorarvi; si tratta di una significativa eccezione alla diffusa prassi del “divisi è bello”. Parlo di uno spettacolo che andrà in scena durante le feste, nel più capiente teatro cittadino: la commedia Natale in casa Cupiello. Qual è la notizia? Vi starete chiedendo. L’opera di De Filippo è tra le più rappresentate, soprattutto sotto Natale. Lo so, infatti la notizia non è questa. 

Ma se vi dicessi che per metterla in scena tutte le associazioni teatrali battipagliesi (tranne una, mi dicono) si sono messe insieme come fossero un’unica grande compagnia, realizzando un gioco di squadra mai visto sul palcoscenico, sarebbe una notizia? E se aggiungessi che il progetto ha come fine quello di raccogliere fondi da destinare a un’associazione di volontariato cittadina che opera seriamente nel sociale, sarebbe una notizia bellissima? Per me sì. Un percorso virtuoso, una sfida impegnativa, una finalità nobile; cosa chiedere di più? 

Questa rincuorante storia conferma quanto siano importanti i “passi”. Quelli in avanti, mossi da ciascuna compagnia nella direzione delle altre; quelli indietro, fatti dagli attori e dai registi che hanno compreso che per una volta si può stare in panchina, fare spazio ad altri, perché la squadra e il risultato sono più importanti del singolo. Una chiara dimostrazione di intelligenza, una grande lezione di umiltà che dovrebbe essere appresa e replicata su ogni palcoscenico.

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