Non è un paese per… bici
Cari automobilisti, compatiteci!
Parlo a nome di tutti i ciclisti, o meglio, di tutti coloro che provano ad esserlo in questa città.
Con l’arrivo della bella stagione, ho avuto la felice idea di tirar fuori dal garage di casa la mia bicicletta. Vecchia, sì, ma sempre fedele. L’ho ripresa anche mosso dallo spirito e dall’entusiasmo che questa quarantunesima Ciclolonga, un evento che coniuga tradizione e storia della città, è riuscita ancora una volta a destare in me e un pomeriggio, finalmente, sono montato in sella alla mia bici. Raggiunte le strade principali in centro, però, ho trovato, una città che non è affatto quella del 2 giugno, quella che ha ospitato centinaia di cittadini in sella alle proprie bici. Il traffico automobilistico rende complicatissismo pedalare. Più volte sono sceso dalla bici, ho tolto il caschetto e ho condotto il mio mezzo a mano. Della Battipaglia della Ciclolonga, neanche l’ombra. Poi ho realizzato che forse l’impossibilità di muoversi pedalando è una conseguenza del fatto che, nella città della tradizionale ed entusiasmante passeggiata in bicicletta, piste ciclabili non ce ne sono.
O meglio, ve n’è una sola: parte dal parco Monterosa, attraversa la strada, costeggia il fiume per qualche metro e si ferma. Così, all’improvviso, com’era iniziata. E dunque, di utilizzarla, per un ragazzo che voglia raggiungere la stazione in bici, non se ne parla: non serve. E allora la soluzione è procedere, per quel che si può, in mezzo alla strada, tra auto, motocicli e furgoni. Per questo, cari automobilisti, vi chiediamo, se non pietà, compassione. Comprendete chi non può, per i più svariati motivi, guidare un mezzo a motore, volendo tuttavia essere indipendente nel muoversi; comprendete anche, se potete, il papà che il sabato pomeriggio porta il proprio figlioletto a passeggiare pedalando; o il pensionato che vuole godersi la meritata pausa dal lavoro, ma magari non dal movimento fisico, e dunque si ostina a muoversi pedalando.
Quando incontrate uno di questi, uno di noi in sella, pensate a tutto questo, e sopportate, ve lo chiediamo con un filo di voce, con ammirevole compassione! Non suonate minacciosamente e iracondi il clacson, e non chiudeteci a lato della strada, rischiando di farci cadere rovinosamente sull’asfalto! Non imponetevi con le vostre spavalde vetture, mentre noi, con le nostre, timide due ruote, cerchiamo di utilizzare la strada!
Cari automobilisti, compatiteci!
Almeno finché Battipaglia, la città della cara Ciclolonga, non diventerà pure quella in cui si possa semplicemente fare un giro in bici senza temere per la propria incolumità.