Ospedale, problemi e soluzioni creative 

[di Carmine Landi]

La nuova tac che, pure a bordo d’un camion, funziona a singhiozzo; un’ambulanza dirottata in pianta stabile in via Fiorignano con l’obiettivo di far da navetta per i pazienti tra l’ospedale e il truck; l’organico della vigilanza armata che viene dimezzato proprio mentre in tutt’Italia si susseguono aggressioni ai danni dei sanitari. Impossibile annoiarsi al Santa Maria della Speranza di Battipaglia. Di settimana in settimana fioccano novità. 

Lunedì 16, per esempio, i camici bianchi del pronto soccorso hanno scoperto che le guardie giurate ingaggiate dall’Asl di Salerno per assicurare la loro sicurezza in corsia sono state repentinamente dimezzate, passando da due a una per turno. Circostanza che ha stupefatto gli operatori del presidio di via Fiorignano, ancor di più perché, nelle settimane precedenti, in direzione sanitaria erano pervenute dai reparti tutt’altre istanze: i medici e gli infermieri avevano reclamato un terzo vigilante per turno che facesse il giro delle ali di degenza, mentre i suoi colleghi avrebbero continuato a piantonare il pronto soccorso. 

L’indomani il direttore sanitario del Dea che raggruppa i presidi della Piana del Sele, Gerardo Liguori, e quello amministrativo, Stefano Graziano, hanno scritto a Vanessa Mazziotti, direttore dell’Unità operativa complessa preposta alla Gestione dell’acquisizione di beni e servizi e all’Economato, reclamando il ripristino della guardia “soppressa”. I due vigilanti per turno (all’Asl il servizio costava circa 32mila euro al mese) erano un lascito delle misure d’emergenza disposte al tempo del Covid e poi prorogate perché ritenute utili. A settembre è calata la mannaia, motivata pure dall’intervenuto allestimento del drappello della polizia di Stato, anche se gli agenti non sono una vigilanza armata e spesso sono alle prese con attività di polizia giudiziaria per conto della Procura. Tra le ragioni che hanno indotto Liguori a reclamare la riattivazione delle due unità di vigilanza armata, comunque, c’è anche la necessità d’implementare il servizio in vista dell’entrata a regime della “tac-mobile”, che per ora, alla stregua del macchinario che dovrebbe provvisoriamente rimpiazzare, seguita a funzionare a intermittenza per via di disservizi al generatore. 

Incredibile ciò ch’è accaduto venerdì 20: un bimbo di tre anni di Eboli è in preda a un attacco epilettico. I medici del Maria Santissima Addolorata lo mandano al Santa Maria della Speranza: «Lì c’è la pediatria». Il piccolo viene portato a Battipaglia, ma prima del ricovero deve sottoporsi alla tomografia computerizzata. Solo che il generatore non assicura energia a sufficienza: la “tac-mobile” non va, quella fissa manco a parlarne. E allora lo rimettono in autoambulanza e lo riportano a Eboli, dove gli fanno la tac (con il famoso macchinario ch’era stato acquistato per Battipaglia e poi montato nell’ospedale dei “cugini” perché troppo pesante) e poi lo rispediscono al Santa Maria della Speranza, perché il Maria Santissima Addolorata non ha la Pediatria. 

Per concludere una settimana “movimentata”, lunedì 23 in ospedale arriva un’altra novità: un’autoambulanza territoriale (autista più soccorritore) che, su ordine del 118, è stata tolta da Pontecagnano Faiano per essere collocata in pianta stabile al pronto soccorso di Battipaglia. Con il paziente a bordo, scortati da un infermiere del reparto d’emergenza, deve percorrere i 60 metri che conducono al parcheggio che ospita la “tac-mobile”, di fronte al consultorio, attendere che l’ammalato effettui l’esame e poi riportarlo indietro. Se l’apparecchio funziona. Altrimenti si va a Eboli.

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