Ospedale: riapre radiologia

A Battipaglia accade di tutto. Succede anche che, per via d’una legge, pure buona, un ospedale che serve uno dei bacini d’utenza più corposi della provincia rischi la chiusura.
E così, dal 25 novembre del 2015, dì dell’entrata in vigore della legge 161 del 2014, per mezzo della quale, in ottemperanza a un sacrosanto “ce lo chiede l’Europa”, il personale medico dei nosocomi italici godrà di undici ore di riposo continue ogni ventiquattro ore, il Santa Maria della Speranza di Battipaglia ha rischiato il collasso.
Il primo reparto che pareva destinato a chiudere i battenti era quello di Radiologia. Per diversi giorni, di notte e nei giorni festivi, all’interno del reparto non è stata assicurata la presenza del radiologo, coi referti delle lastre che arrivavano online dal Maria Santissima Addolorata di Eboli.
E così, in campo, è scesa la politica. In nome della salvaguardia dell’ospedale, infatti, hanno indossato la stessa casacca Cecilia Francese, Ugo Tozzi, Vincenzo Inverso, Giuseppe D’Elia, Nicola Vitolo, Giuseppe Provenza e Michele Gioia, che hanno sollecitato il presidente della commissione straordinaria, Gerlando Iorio, a prendere a cuore le sorti dell’ospedale e hanno elaborato un documento condiviso che il viceprefetto ha allegato alla missiva spedita al numero uno dell’Asl salernitana, Antonio Postiglione. E sono intervenuti anche il Pd cittadino e provinciale, con Davide Bruno, Nicola Landolfi e Mimmo Volpe. Il sindaco di Bellizzi ha pure protocollato un documento a nome dell’assemblea dei primi cittadini dell’Asl.
Un bel po’ di clamore. Alla fine, però, l’emergenza è rientrata. Ed è stato proprio Postiglione a comunicarlo, facendo sapere che, dallo scorso 18 dicembre, anche a Battipaglia è garantita la regolarità di turni di servizio nelle 24 ore presso l’unità ospedaliera di Radiologia, grazie al reclutamento di due nuove unità.
La politica, tuttavia, ha scritto sul diario un bel po’ di compiti assegnati. Faranno bene a studiare, i nostri candidati, ché dal prossimo 13 giugno s’interroga.

28 dicembre 2015 – © Riproduzione riservata
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