Pd, Femiano attacca e Visconti risponde

[di Stefania Battista]

A Battipaglia chi è deputato realmente a rappresentare il partito democratico? È la domanda che si pone e che ha girato ai vertici nazionali Raffaele Femiano, membro della segreteria provinciale e regionale del Pd.
Battipagliese, forte di una carica ottenuta con il 35 per cento delle preferenze, Femiano però non è stato invitato al tavolo del centrosinistra per le prossime amministrative. Di qui la contestazione del metodo adottato. «Quello che ha sempre fatto la differenza nel mio partito è lo statuto che impone regole precise – sottolinea il dirigente – Ma in questo caso non sono state rispettate. A cominciare dalla vicenda che riguarda il commissario Roberto Brusa. Sulla sua nomina ho inviato tempo fa un ricorso e attendo ancora risposta. In ogni caso un commissario dovrebbe durare in carica sei mesi e durante quel periodo occuparsi di riorganizzare il partito, aprire le sezioni, fare il tesseramento e condurre gli iscritti alla nomina di un segretario cittadino. Nulla di tutto questo ha fatto Brusa».
Ma ciò che trapela dalle parole di Femiano è la grave spaccatura interna al Pd. Brusa, come pure qualcuno degli altri partecipanti al tavolo, sarebbero diretta espressione dell’onorevole Piero De Luca e, secondo alcuni, starebbero lavorando non per il partito, bensì per rafforzare il sostegno al governatore in città «Ad esempio mi chiedo a che titolo abbia partecipato il signor Antonio Visconti, mai tesserato col Pd. Insomma siamo sicuri che a quel tavolo il Partito democratico sia stato davvero rappresentato?». 
Vicino a Nicola Oddati, membro della segreteria nazionale, Femiano ritiene che lo statuto del partito non sia stato rispettato. 
Alle dichiarazioni di Femiano risponde perentoriamente Antonio Visconti, presidente del consorzio Asi: «La mia presenza è segno dell’allargamento del partito alla società civile. Alle competenze più che alle tessere. Magari Femiano ha la tessera ma non la competenza».
In casa Pd lo scontro tra le diverse anime è palpabile. Deluchiani e sostenitori di Valiante, come i fratelli Lascaleia, giocano sullo stesso tavolo. Non è ancora chiaro chi abbia le carte vincenti e chi stia bluffando. Tace al momento Nicola Oddati, impegnato più a Roma che in città. 

30 gennaio 2021 – Riproduzione riservata

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