Per non dimenticare le foibe

[di Romano Carabotta]

Con la legge 92 del 30 marzo 2004 viene istituita la Giornata del Ricordo, celebrata il 10 febbraio in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata. Tra il maggio e il giugno 1945 centinaia, forse migliaia, di italiani della Venezia Giulia, dell’Istria e della Dalmazia vennero uccisi dall’esercito del maresciallo Tito e gettati nelle foibe, le caverne verticali tipiche della regione carsica. Tra le vittime repubblichini, partigiani e molti civili, la cui unica colpa era quella di essere italiani. 
Lo scorso 10 febbraio, l’Amministrazione comunale di Battipaglia ha deciso di adempiere a quanto previsto dalla legge, onorando la memoria dei martiri delle foibe. 
In piazza Martiri delle Foibe, dopo un corteo partito dalla Casa comunale, Antonio Tortora, accompagnato al violino da Antonio Farabella, ha dato lettura di diversi brani tratti dalle memorie di due sopravvissuti all’eccidio. Dopo la deposizione della corona di fiori da parte della sindaca Cecilia Francese, alcuni alunni delle scuole Salvemini hanno intonato l’inno nazionale.
Il momento più toccante è stato quello della testimonianza di Oreste Manzione, fratello di Domenico, poliziotto battipagliese vittima del massacro insieme a Cosimo Motta, ai quali è intitolato il monumento cittadino.

15 febbraio 2019 – © Riproduzione riservata

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