Piani educativi individuali,sale la protesta dei genitori

[di Romano Carabotta]

È aspra la polemica generatasi in seguito alla diffusione della notizia secondo la quale i comuni costituenti il Piano di zona S04_1 (Battipaglia, Olevano e Bellizzi) avrebbero ridotto a sole cinque ore settimanali l’assistenza specialistica riservata agli studenti con disabilità. Il provvedimento, ritenuto penalizzante, è stato contestato dalle famiglie dei disabili. 

Per comprendere la situazione occorre, a questo punto, fare un passo indietro. La normativa vigente prevede l’obbligo di redigere, per ogni studente con disabilità, un Piano educativo individualizzato (Pei) volto a individuare un percorso didattico inclusivo e le attività scolastiche per garantire il raggiungimento di determinati obiettivi. Si tratta di un vero e proprio documento collettivo, dal momento che la sua redazione coinvolge diversi soggetti: l’istituto scolastico (tramite i docenti e l’insegnante di sostegno), l’Asl (per mezzo di una commissione formata da figure socio-sanitarie specializzate), l’Ente comunale e la famiglia.

«Giovedì pomeriggio mi sono recata presso l’ufficio del dirigente comunale Giuliano Caso – racconta Annalisa Giancarlo, tra i genitori che hanno sollevato la questione – e ho incontrato anche l’assessore ai servizi sociali Giugliano: entrambi hanno affermato che la decisione era quella di dare a tutti 5 ore di specialistica, fino a quando non sarebbe stato redatto il Pei per l’anno scolastico 2023/24. E questa decisione, a mio parere, era ingiusta». Da qui la decisione di riunire tutti i genitori interessati dalla questione davanti Palazzo di città per discutere sul da farsi.

«Noi non abbiamo mai detto di voler dare 5 ore di specialistica a tutti – ci spiega l’assessore Francesca Giugliano – ma soltanto di revisionare i Pei: si sarebbe trattato solo di partire tutti insieme per poi incrementare le ore secondo i bisogni di ciascuno. Anche perché c’è stato un aumento degli utenti da 50 dell’anno scolastico 2020/21 a 120 l’anno scorso, e quest’anno il numero è ancora superiore. La voce di spesa è quindi importante (ricordo che è il Comune a provvedere alla retribuzione degli specialisti, pari a circa 20 euro l’ora) e ci è sembrato giusto utilizzare le risorse a disposizione in modo oculato, rimodulando con i giusti tempi i Pei».

Ultimo atto (per ora) della vicenda è quello dello scorso 19 settembre, quando i sindaci delle tre città del Piano di zona hanno riunito un tavolo tecnico per “discutere e chiarire la definizione del monte ore da assegnare alla educativa scolastica” male interpretata “strumentalmente” come si legge nella nota stampa: “non ci sarà alcun taglio del monte ore; le 5 ore minime saranno garantite” soltanto (ndr) “ai nuovi richiedenti nelle more della valutazione del piano educativo individuale 2023/24”, conclude la nota.

23 settembre 2023 – © riproduzione riservata

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