Pietro Cerullo: «Si parte da strade e verde»

«Meglio di quelli che c’erano prima? Vedremo». Cerullo parla così della nuova giunta, che «porterà ad un incremento della maggioranza»

Un fedelissimo. In maggioranza, Pietro Cerullo, etico della prima ora, è sempre stato vicinissimo alla sindaca. Un’amicizia collaudata, che va avanti da anni. Il commerciante, classe 1959, s’era già candidato nel 2009: prese 123 voti, quella volta. Cinque in meno di quelle 128 preferenze che nel 2016 gli hanno consentito l’ingresso in consiglio comunale. Oggi Cerullo, geometra che aveva iniziato a studiare da ingegnere, fa il grande salto: dall’aula consiliare passa alla sala di giunta. E con schiettezza racconta propositi, obiettivi e priorità.

Dopo l’esperienza biennale da consigliere comunale, qual è il valore di un ingresso in giunta?
«È un onere, ma anche un onore, rappresentare il mio gruppo consiliare nell’ambito della giunta comunale di Battipaglia: un incarico che mi lusinga e che, al tempo stesso, mi fa avvertire un forte senso di responsabilità».

Com’è venuto fuori il suo nome?
«Finisco nel toto-assessori per volere della sindaca: è stata una sua decisione quella di dare una maggiore rappresentatività ai gruppi consiliari».

Oggi (è martedì 10, ndr) la giunta non è ancora completa e non sono state ancora definite le deleghe, ma Cerullo dovrebbe essere l’assessore ai lavori pubblici e allo sport: per quel che riguarda le opere pubbliche, quali saranno i punti di partenza?
«In questo momento parliamo senza deleghe, ma le priorità dell’amministrazione, in questo momento, sono senz’altro le stesse percepite dai cittadini: una maggior cura della viabilità, attraverso la sistemazione del manto stradale e delle buche, e una più serrata manutenzione del verde».

Per una serrata manutenzione, però, occorre far chiarezza sul futuro di Alba, che se ne occupa e che finora non ha avuto grandi somme a disposizione…
«Vero, ma è un problema che si dovrebbe risolvere a stretto giro di posta: è in fase d’ultimazione il contratto che avrà una durata quinquennale e a breve arriverà pure il nuovo amministratore: ci sono tutti i presupposti per avviare una nuova programmazione d’interventi ordinari e straordinari».

Nei mesi scorsi, la manutenzione ordinaria non è stata particolarmente efficiente: basta fare un giro per le strade. Qual è stato il vulnus?
«È la disponibilità economica che manca. Noi il computo metrico per la manutenzione delle strade ce l’abbiamo: vale 1,8 milioni di euro. Al momento, però, la cifra disponibile s’aggira attorno ai 300mila euro, e, tra l’altro, si tratta di economie che sono state costruite nel corso degli anni, e non dall’oggi al domani».

Da quali vie s’inizierà?
«Partiremo dalle strade principali, ovviamente, ma non ci dimenticheremo della periferia. Anche perché, in proporzione, le problematiche per la manutenzione riguardanti la media periferia, che pure sono gravi, restano inferiori rispetto a quelle legate alle arterie principali».

E pure a quelle legate all’estrema periferia…
«Purtroppo, però, lì il grosso delle strade è di competenza della Provincia di Salerno. Stiamo già lavorando per risolvere uno dei problemi principali della viabilità periferica, che è quello dell’incrocio di via Spineta. Quel semaforo, che a Palazzo Sant’Agostino non riescono a riparare per difficoltà economiche, vorremmo acquisirlo noi per occuparci della sua gestione e della manutenzione. Ed è in tal senso che stiamo trattando un’intesa con la Provincia».

Quando partiranno i lavori di rattoppo del manto stradale?
«Dopo l’estate. So che i cittadini vorrebbero che partissero ora, ma, se rispondessi così, sarebbe una presa in giro».

E le grandi opere? Bisogna andare sempre ad attingere ai fondi europei, statali e regionali?
«Sì. Proprio nei giorni scorsi abbiamo presentato in Regione tre progetti, che complessivamente valgono più di 16 milioni, per la demolizione e la ricostruzione delle scuole Marconi di via Serroni, delle Siani e Fiorentino, che sarebbero riedificate entrambe a via De Gasperi, e delle Kennedy: è stata tra le prime delibere di giunta che abbiamo adottato. Ora speriamo che arrivino i fondi».

Come mai non c’è un gruppo che s’occupi proprio di fare progetti e di scovare i fondi?
«In collaborazione col dirigente tecnico, Carmine Salerno, sarebbe mia intenzione quella d’allestire un gruppo comunale dedito alla progettazione e alla pianificazione, al reperimento delle risorse. Ovviamente ci vuole un po’ di tempo, perché bisogna prima comprendere quali sono le professionalità maggiormente adatte ad occuparsene».

PIU Europa: quando vedremo il sovrappasso finito?
«Il sovrappasso ferroviario sarà pronto entro la fine dell’anno. E la palazzina che ospiterà gli uffici dell’Inps dovrebbe aprire i battenti fin da settembre. E poi si sta lavorando pure al terminal bus, che si porta dietro dei progetti collaterali: so che alcune ditte che s’occupano di trasporto urbano stanno già mettendo in atto delle iniziative tese alla sostituzione dei vecchi pullman con dei bus elettrici più piccoli».

E per quel che riguarda i lavori finanziati nell’ambito dei Pics?
«Attendiamo che arrivino i fondi da Palazzo Santa Lucia e poi metteremo mano al progetto, ribadendo la centralità della scuola “De Amicis”, la sistemazione delle piazze e l’importanza del nucleo abitativo delle Comprese».

Lei viene dal mondo dello sport: parola che, in città, fa pensare soprattutto agli impianti comunali che insistono sul territorio…
«Allo stato attuale, quasi tutte le strutture sono state date in gestione ai privati: vanno ancora affidati il palazzetto Schiavo di via Giordano Bruno e il palazzetto don Puglisi di via Vespucci. Nei giorni scorsi abbiamo inviato i bandi per l’affidamento delle due importanti strutture al Comune di Bellizzi, capofila della Centrale unica di committenza “Sele-Picentini”: vediamo come andrà…».

Un anno fa, l’ex assessore parlava di un tesoretto da 1,4 milioni da investire sull’impiantistica…
«Però quei soldi li abbiamo persi. O meglio, la giunta regionale, nel 2013, li aveva ritirati con una vecchia delibera: avremmo potuto spenderli solo per lo stadio Pastena, visto che erano legati ai finanziamenti per la realizzazione di quell’impianto sportivo, e il Comune avrebbe dovuto farlo prima dell’anno nel quale la Regione ha optato per la restituzione. Ora tesoretti non ne abbiamo: bisogna ripartire daccapo».

Prima da capogruppo consiliare, poi da assessore, che idea si è fatto delle frenetiche settimane politiche? Come finirà questa fase d’impasse?
«Credo che rientrerà, e che la giunta che ne verrà fuori darà maggiore vigore a questa maggioranza. Nei fatti e nei numeri».

Verrà in maggioranza qualche altro consigliere?
«Certo».

Quali saranno le tre parole guida per l’assessore Cerullo?
«Lavoro, trasparenza ed organizzazione».

E la nuova giunta sarà migliore della vecchia?
«Saranno i fatti a dimostrarlo. Naturalmente noi ce lo auguriamo, e ce la metteremo tutta per farlo…».

13 luglio 2018 – © riproduzione riservata
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