Polo del freddo, Battipaglia torna protagonista
[di Francesco Bonito]
C’è un comparto nel quale Battipaglia non ha mai perso una posizione di grande prestigio nazionale: l’agroalimentare. Dagli anni ’70 in poi, la produzione di frutta e verdura fresca e, negli ultimi decenni, della cosiddetta quarta gamma, hanno rappresentato la spina dorsale dell’economia battipagliese. Aziende agricole e consorzi hanno conquistato mercati nazionali e internazionali, grazie alla qualità elevatissima dei prodotti offerti. Risultati ottenuti anche grazie a un know how di grande valore, frutto di un sapiente “compromesso” tra tradizione e innovazione. Da sempre, i produttori ortofrutticoli, oltre a fare i conti con le carenze infrastrutturali della nostra provincia, hanno la necessità di “spalmare” i picchi produttivi stagionali, in modo da coniugare al meglio produzione e vendita. Pensiamo alla frutta: prodotti come fragole, pesche, kiwi hanno un periodo di raccolta relativamente breve e una domanda sul mercato decisamente più lunga. Per trovare una risposta efficace a questa sentita esigenza, un gruppo di “illuminati” imprenditori agricoli ha pensato a una logistica adeguata alle peculiarità del mercato ortofrutticolo internazionale e, forti del giudizio di fattibilità positivo espresso dall’Università Bocconi di Milano, ha voluto renderlo esecutivo, trovando soluzioni e risorse per realizzarlo in tempi rapidi.
Finora, chi ha potuto, si è organizzato da sé, con impianti frigoriferi per garantire la corretta conservazione di frutta e verdura fino al momento della spedizione verso gli scaffali della grande distribuzione italiana ed europea. Questo ha comportato ingenti investimenti che non tutti hanno potuto permettersi e, al contempo, lunghi e gravosi tempi di inutilizzo degli impianti nei periodi in cui erano superflui. La soluzione trovata è la condivisione: un concetto semplice ma estremamente funzionale alla risoluzione del problema descritto. Così si è pensato a un Polo del freddo. Un impianto adeguatamente grande ed efficiente, con celle frigorifere modulari, di variabile grandezza, da poter fittare per settimane, mesi o anni ai produttori ortofrutticoli. Un grande polo logistico per consentire alle aziende di gestire i surplus di produzione stoccando le merci, grazie alla conservazione a temperatura adeguata o alla surgelazione dei prodotti. Il Polo del freddo, nel progetto battipagliese, avrà anche laboratori di analisi, settori dedicati al packaging, nonché aule per la formazione, sale congressi e aree di ristoro. Dove costruirlo? Al centro di un’area a forte vocazione agricola (quindi vicino ai luoghi di produzione); in un sito felicemente collegato ad autostrada, ferrovia, porto commerciale e aeroporto (per rispondere ai criteri di logistica); su un’area sufficientemente grande e immediatamente disponibile. La scelta è presto fatta: Battipaglia, sui terreni destinati all’Interporto mai nato. Intorno all’idea, subito sembrata eccellente, si sono raggruppati diversi imprenditori agricoli e non solo; perché anche il mercato ittico ha esigenze simili a quelle della frutta e della verdura. Così, agli agricoltori della Piana del Sele si sono aggiunti i consorzi di pescatori, come quello di Cetara.
L’idea c’è, il progetto pure: come passare dalla carta ai fatti? Qui entrano in gioco una serie di istituzioni che, sostenendo l’iniziativa, la renderanno realizzabile. Prima fra tutte Confagricoltura, che ha accolto e fatto crescere l’idea, poi l’Asi Salerno (il consorzio sviluppo aree industriali),
la Regione Campania e la Banca Campania Centro, per citare solo i principali protagonisti.
Di tutto questo si è parlato lo scorso 30 marzo, al Majestic Business Center di Battipaglia. Titolo dell’incontro: Hub del freddo. A descrivere il progetto del futuro Polo del freddo (ci piace più questo nome), che sorgerà nella zona industriale di Battipaglia su un’area di oltre 300 mila metri quadrati resa disponibile dall’Asi e che beneficerà di finanziamenti regionali per i sottoservizi e la viabilità, c’erano – insieme ad altri – il presidente di Confagricoltura, Antonio Costantino; il consigliere regionale, Franco Picarone; il presidente di Banca Campania Centro, Camillo Catarozzo; il presidente dell’Asi, Antonio Visconti, la sindaca di Battipaglia, Cecilia Francese. Nei dettagliati interventi è stato illustrato alla stampa e ai numerosi imprenditori presenti che il costo complessivo dell’opera oscilla tra gli 80 e i 100 milioni di euro. C’è già il concreto interessamento di un fondo di investimento che si è offerto di finanziare la costruzione dell’hub, da concedere poi in locazione alle aziende. Al momento, però, si stanno valutando anche altre soluzioni, come l’accesso ai fondi del Pnrr o l’utilizzo di capitali forniti da imprenditori locali. È tutto quasi pronto per la costruzione di un hub che dovrebbe essere all’avanguardia sia dal punto di vista tecnologico, sia da quello della sostenibilità ambientale.
Ottime notizie, quindi, per gli imprenditori agricoli, ittici, lattiero-caseari della Piana del Sele e di tutto il Sud Italia. Una preziosa opportunità di sviluppo per Battipaglia che, dopo decenni, vede prossima la realizzazione di una grande opera che potrebbe restituirle quel ruolo centrale in provincia di Salerno che le compete, ma che da tempo risuona solo negli slogan dei politici o nei cliché della carta stampata.
Nelle foto: da sinistra: Antonio Costantino, Antonio Visconti, Camillo Catarozzo e Cecilia Francese; un’immagine del progetto del Polo del freddo nella zona industriale di Battipaglia
9 aprile 2022 – © riproduzione riservata