Primo Consiglio, la maggioranza tira dritto

[di Romano Carabotta]

L’amministrazione comunale che guiderà la città – auspicabilmente – per i prossimi cinque anni ha superato anche la prova del primo Consiglio comunale, convocato per lo scorso 15 novembre, vero e proprio battesimo di ogni nuovo governo cittadino. Tra gli argomenti all’ordine del giorno la convalida dell’elezione del sindaco e dei consiglieri comunali, la comunicazione da parte del sindaco delle avvenute nomine degli assessori, l’elezione del presidente del Consiglio comunale e dei vicepresidenti, la presentazione degli indirizzi programmatici di governo da parte del sindaco.
La battaglia sulla presidenza del Consiglio comunale era stata anticipata nelle scorse settimane dall’opposizione guidata da Antonio Visconti, che ha invitato la maggioranza ad eleggere presidente dell’assise cittadina un rappresentante dell’opposizione. Richiesta sostenuta anche da Maurizio Mirra, consigliere di Civica Mente che, però, si era detto non disponibile a ricoprire tale carica.

La risposta della maggioranza è arrivata con i 16 voti espressi a favore di Angelo Cappelli, più che sufficienti per investirlo dell’incarico; nove, invece, e quindi insufficienti, quelli della minoranza per Giuseppe Provenza, la quale è però riuscita ad esprimere come vicepresidente Alessio Cairone che affiancherà nell’incarico il consigliere di maggioranza Feliciana La Torre. «Capisco che nella democrazia c’è chi vince e chi perde, ma quando consegnammo il programma di Civica Mente nelle sue mani (del sindaco, ndr) ci fu promesso un dialogo che purtroppo fino ad ora non sembra esserci stato» – commenta amareggiato Mirra; mentre Visconti auspica una «maggiore apertura nelle commissioni e in tutti gli organi in cui ci può essere una maggiore collaborazione, al contrario di come accaduto per la scelta del presidente».
Altro importante momento è stato quello dell’elezione della

Commissione elettorale: rigettata la proposta di Civica Mente di rotazione dei componenti e sorteggio degli scrutatori, sono stati eletti i consiglieri Francesco Marino, Gaetano Marino e Pietro Cerullo (come supplenti: Domenico Zottoli, Gabriella Nicastro e Pierpaolo Greco). Se l’esito delle richieste presentate dall’opposizione su presidenza del Consiglio e commissione elettorale era prevedibile, la vera battaglia politica del primo Consiglio si è giocata inaspettatamente sull’ultimo punto all’ordine del giorno, discusso in seconda convocazione giovedì 18 novembre. Si tratta della discussione sulla definizione dei criteri per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni. Alla proposta di deliberazione sul tema presentata dalla maggioranza, infatti, la minoranza compatta ha proposto un emendamento, di cui si sono fatti principali relatori Azzurra Immediata e Maurizio Mirra. Le principali novità contenute nell’emendamento riguardano una richiesta di maggiore trasparenza nelle nomine, da garantire assicurando una adeguata rappresentanza della minoranza nelle designazioni di competenza del sindaco e del Consiglio comunale, l’istituzione di una commissione tecnica con il compito di valutare la rispondenza delle candidature proposte ai requisiti presenti nel documento e una maggiore, puntuale e aggiornata pubblicità sul sito web del Comune.

«Il problema delle nomine negli Enti – ha affermato Azzurra Immediata – deve rispondere a due criteri: anticorruzione e professionalità. Perciò è necessario scegliere persone altamente qualificate nelle singole materie, prevedendo a questo scopo una commissione tecnica. Le linee guida devono essere a nostro parere più forti di quelle presentate». Dopo 15 minuti di sospensione del Consiglio per consentire alla maggioranza di visionare attentamente il contenuto dell’emendamento, ritenuto legittimo dalla segretaria comunale, la maggioranza, per bocca dei consiglieri Anzalone, Falcone e Lenza, ha chiesto il ritiro dell’emendamento con la proposta di creare successivamente un regolamento ad hoc per le nomine, da approvare nelle commissioni e in Consiglio comunale. A chiudere la discussione prima del voto proprio la sindaca Cecilia Francese che ha affermato di non comprendere «dove la delibera manchi di trasparenza. Farmi affiancare da qualcuno per la valutazione dei curriculum mi sembra metta in discussione anche le mie stesse capacità di valutazione. Non chiediamo di ritirare l’emendamento come segno di chiusura, ma di apertura: si ritira con la promessa di creare un regolamento. Non veniamo meno ai principi di moralità e trasparenza, ma bocceremo l’emendamento».
E così è stato.

Nelle foto: Angelo Cappelli, Alessio Cairone, Azzurra Immediata e Cecilia Francese

27 novembre 2021 – © Riproduzione riservata

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