Promemoria per il Natale 2017

[di Francesco Bonito]

Dividiamoci i compiti: i delegati dai cittadini, consiglieri comunali e sindaco, nel rispetto della dialettica politica e dei ruoli di governo e opposizione, amministrano la città. La stampa informa l’opinione pubblica, critica o encomia l’amministrazione comunale, suggerisce. I primi rispondono del loro operato ai cittadini e, ovviamente alla stampa;  la seconda risponde della propria attendibilità ai lettori e deve rispettare un codice deontologico nonché le norme del codice penale e del codice civile. I giornalisti, come tutti gli altri cittadini, possono criticare senza correre il rischio di essere attaccati a livello personale o, nella migliore delle ipotesi, invitati a farsi eleggere per far vedere di cosa sono capaci. Chi ha voluto la bicicletta, pedali; chi tiene i tempi col cronometro, sia preciso e corretto. Se i tempi di chi pedala sono scarsi non è detto che il cronometrista debba essere invitato a salire sulla bici per far meglio del ciclista. La premessa, sebbene scontata, era doverosa.
Parliamo del Natale trascorso: non un flop, ma certo non di quelli più riusciti. Si sa, non sono più i bei tempi nei quali si potevano affidare 50.000 euro con una riunione tra amici e un paio di firmette; la crisi finanziaria del Comune è seria e certo non imputabile alla sindaca Francese e alla sua maggioranza, ma si poteva e si doveva fare molto meglio. Nel 2014 titolammo in prima pagina “Tanto con poco”, per sintetizzare la capacità dei tre commissari prefettizi di allestire un discreto programma di iniziative natalizie spendendo davvero poco e coinvolgendo tante associazioni e gruppi cittadini nell’organizzazione degli eventi. Quest’anno si poteva seguire quell’esempio, ma ci si doveva organizzare bene e per tempo. Perciò, sperando di non irritare quelli tra gli amministratori comunali che leggono, mi permetto di fare qualche modesta proposta per il Natale 2017.
I tempi. Natale non è un evento imprevisto, da più di duemila anni cade puntualmente il 25 dicembre, perciò verso metà giugno, prima che il caldo e l’indolenza estiva fiacchino la mente e il corpo, provvedete a ideare le linee guida, il tema, il programma e gli investimenti per il mese di dicembre 2017.
I soldi. Create un salvadanaio virtuale, prevedetelo nel bilancio, fate come vi pare, ma stanziate una somma adeguata all’allestimento di un Natale degno di una cittadina di più di 50.000 abitanti. Ci riescono bene Eboli e Bellizzi, non credo che le risorse economiche di Battipaglia e le competenze dei nostri amministratori siano inferiori a quelle dei comuni limitrofi.
Le idee. È essenziale il coinvolgimento delle migliori realtà associative cittadine e di mecenati, ma il dilettantismo, anche il più volenteroso, non basta. L’improvvisazione non paga e offre quasi sempre risultati molto scadenti. Scegliere e coinvolgere chi ha competenze, capacità organizzative e idee; solo così si può fare tanto con poco. Offrire dei plus ai battipagliesi; piuttosto che sognare di portare a Battipaglia i forestieri (impossibile competere con la vicina Salerno), a dicembre si dovrebbe evitare di far fuggire i battipagliesi altrove.
Gli errori da evitare (in sintesi). Non è utile litigare con tutti: commercianti, associazioni, giornalisti, artisti locali. Per favore, basta con le “Serre d’inverno”, una delle peggiori idee partorite sotto commissariamento: un nome triste e poco attraente, un allestimento brutto e inutile, un’idea scadente realizzata in maniera pessima. Infine, se in un cassetto si trovano seimila euro da spendere, invece di destinarli al concerto di qualche sconosciuta cover band, spendiamoli per gli artisti sconosciuti (e conosciuti) battipagliesi. Magari costano meno e cantano meglio.
Chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui ha visto che si tratta di suggerimenti banali, dettati dal buon senso, cose semplici e realizzabili. Che ne dite, ne riparliamo a giugno?

13 gennaio 2017 – © Riproduzione riservata
Facebooktwittermail