Quando l’attesa si interrompe

[di Anna  Lambiase – Psicologa*]

Desiderare un bambino è un momento molto importante e delicato nel ciclo vitale di una coppia e, averlo, coincide con la gioia e la felicità e l’appagamento di un sogno amoroso. La coppia, già nei propri pensieri, immagina l’arrivo del bambino, fantastica su nomi e somiglianze fisiche e o caratteriali, inizia a progettare la propria vita in base all’arrivo del bebè. Ma, non sempre una gravidanza procede per il verso giusto. L’esperienza dell’aborto è una delle complicanze più comuni durante l’inizio della gravidanza.  La percentuale è del 20% di tutte le gravidanze clinicamente riconosciute.  Il suo manifestarsi all’interno di una coppia, rappresenta un cosiddetto “evento paranormativo”, ovvero di destabilizzazione, disequilibrio, un vero e proprio lutto da sostenere ed elaborare. Vi è un alto rischio per le donne di un aumento di ansia e depressione, in virtù della perdita, che si possono prolungare fino ad una successiva gravidanza. La coppia può non reggere a un dolore così grande, allontanandosi in modo inconsapevole. La perdita di un bambino comporta l’innescarsi di un vortice di emozioni molto complesse da reggere, come la tristezza, il dolore, la colpa e la vergogna. La donna inizia a pensare di non poter mai diventare una buona madre perché ha “causato la morte del feto” (auto-recriminazione) e di conseguenza può allontanarsi dal partner. Molte donne che perdono un bambino in gravidanza possono sviluppare problemi di salute mentale che durano per lungo tempo e, per questo, un aiuto efficace alla coppia può agire in maniera riparativa e supportiva. L’aborto viene vissuto in prima persona dalla donna che ne viene investita dal punto di vista fisico percependolo come un evento traumatico; numerosi studi hanno dimostrato che negli uomini vi sono presenti sentimenti di rabbia, frustrazione e tristezza che si aggiungono alla difficoltà di vedere soffrire la propria compagna e sentirsi impotenti a poter essere di supporto.

Un percorso di psicoterapia di coppia può aiutare a entrare in contatto con le emozioni condivise e ad elaborare assieme il lutto, per poter avere anche il tempo e lo spazio congruo per poterci riprovare. Uno degli errori che viene comunemente fatto è sottovalutare il dolore di questa perdita, perché avvenuta in modo precoce. Dire: “riprovateci subito”, “non perdete tempo”, ferisce e non rispetta il dolore, creando una voragine di rabbia e frustrazione. Conoscere le dinamiche dell’aborto spontaneo è utile per riconoscerlo come un vero e proprio lutto: è solo attraversando assieme al partner il dolore che si può tornare a sperare e desiderare.

* psicoterapeuta familiare

15 ottobre 2022 – © riproduzione riservata

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