Randagi, torna l’incubo delle polpette velenose
[di Andrea Picariello]
Sull’intero territorio comunale troppo spesso s’abbatte una piaga con cui i numerosi animali randagi presenti in città, e tutti i volontari che cercano di prendersene cura e garantirgli un’esistenza dignitosa, devono fare i conti: i bocconi avvelenati lasciati come trappole su marciapiedi, muretti e zone verdi. Di recente sono state rinvenute nuove polpette avvelenate, questa volta nei pressi del viale della Libertà oltre che in via Domodossola, dove sono stati individuati anche i cadaveri di tre cani randagi, purtroppo periti probabilmente a causa dell’ingerimento di queste polpette velenose.
Si tratta solo della punta dell’iceberg di casi, all’apparenza senza fine, di ignoti che per ragioni incomprensibili e ingiustificabili disseminano in alcuni dei quartieri popolosi di Battipaglia dei bocconi avvelenati, che i gatti e i cani di strada, a causa dell’assenza di cibo, vanno ad assaggiare, trovando però al posto della sazietà soltanto la morte. I cittadini ricordano molto bene quell’odissea di gatti avvelenati nel 2018, giorni in cui la città si trasformò in un cimitero di felini, rinvenuti a bordo strada e in spazi verdi, palesemente vittime di sostanze velenose. Quel caso allertò anche la stampa nazionale, e alla fine ad essere colto sul fatto fu un quarantenne cubano, che asserì che tali uccisioni, prima di gatti e poi di cani, facessero parte di un rito religioso che avrebbe dovuto apportare dei benefici proprio all’autore di questi “sacrifici”.
Ma come si diceva in apertura, a Battipaglia spesso vengono rinvenute tracce o proprio le trappole con cui gli aguzzini dei randagi tentano di togliere la vita ai gatti e ai cani, come nel 2019, quando nelle immediate vicinanze dell’ex scuola media Fiorentino furono trovate nuove trappole, per fortuna puntualmente rimosse dagli animalisti che si adoperano per un futuro più sicuro per i randagi battipagliesi.
18 settembre 2021 – © riproduzione riservata