Scuole al freddo
Ciò che si aspetta uno studente, quando d’inverno si alza dal letto per andare a scuola, è un’aula calda. Purtroppo non sempre accade. Capita, anche se non dovrebbe, che le caldaie non funzionino. E gli alunni sono costretti a seguire le lezioni coi giubbini addosso. Criticità che hanno interessato le Salvemini di via Etruria, le Gatto di via Capone e le Penna di via Cilento e il plesso distaccato Patri in località Aversana. E il Comune si è visto costretto a sospendere le attività scolastiche dall’11 al 13 dicembre, prorogando la chiusura per i giorni 15, 16 e 18 della scuola nel quartiere Aversana. Problemi anche nella mensa delle elementari Fiorentino, che pure è stata chiusa, e in qualche padiglione. I genitori degli alunni protestano chiedendo una risposta definitiva. L’assessore Michele Gioia, il quale più volte ha ribadito che la vicenda non era di sua competenza, si è attivato per risolvere il problema. «In questo momento, ad eccezione della scuola di Aversana, le caldaie e gli impianti sono tutti funzionanti. Per la scuola Patri è previsto il cambio dell’intero impianto di conduzione dell’acqua. Nella settimana di Natale sarà tutto risolto». Gioia è sospettoso sulle responsabilità: «Per come abbiamo trovate alcune situazioni, la manutenzione sembrerebbe non essere stata mai fatta. Ho chiesto alla ditta Samso, che in questo momento si occupa della manutenzione, una relazione tecnica, perché questa è stata la sensazione. Abbiamo trovato dei guasti strani, nel senso che non sembrerebbero causati solamente dal tempo che passa». Gioia rassicura pure i genitori, preoccupati che il problema possa verificarsi nuovamente in futuro: «Abbiamo cambiato tutti i cilindri, ispezionando 24 caldaie in 20 giorni. Tutte le caldaie avranno un libretto d’istruzione con allegato l’intervento manutentivo che hanno subito e una scheda tecnica di riferimento. In maniera tale che chi ci sarà al nostro posto saprà dove mettere le mani». C’è chi punta il dito contro l’ex assessore Giuseppe Provenza. L’avvocato, però, si difende con una nota del 13 ottobre, inviata al dirigente tecnico Pasquale Angione, con la quale chiedeva ai comunali di accendere una prima volta le caldaie nelle scuole. «Ci tengo a ribadire – conclude Gioia – che sto operando in relazione a un’esplicita richiesta che mi ha fatto la sindaca Cecilia Francese, per senso di responsabilità. Perché stiamo parlando di un problema serio, che ricade sulle spalle dei bambini che hanno diritto di studiare in sicurezza. Abbiamo fatto un miracolo. L’anno prossimo queste attività verranno fatte prima, questo è chiaro». I giovani studenti battipagliesi non batteranno più i denti nei prossimi giorni, almeno si spera. La vicenda, però, ancora una volta, mette a nudo tutte le inefficienze di un sistema che preferisce attendere un disagio e poi risolverlo, anziché prevenirlo.