Settantacinque volte grazie

[di Simona Otranto]

Abbiamo iniziato il 27 novembre, insieme alla Fondazione Maria Rosaria Santese, con la messa a dimora del primo Albero custode della città di Battipaglia all’ingresso della torre principale del castello, in alto, in una posizione visibile da ogni dove, grazie alla generosità della famiglia Santese che per l’occasione ha spalancato le porte alla comunità, tra musica, storia e i colori del tramonto, in una serata in cui era prevista pioggia. Abbiamo concluso, non a caso, il 18 marzo, giornata nazionale dedicata al ricordo di tutte le vittime di coronavirus, in piazza Aldo Moro, nel cuore di Battipaglia, davanti al comune. Giorno in cui (e non credo alle coincidenze!), tra l’altro, l’OMS si è sbilanciata affermando l’avvicinarsi della dichiarazione di fine pandemia.

Alberi custodi è un progetto nato dalla sofferenza e dal dolore che solo chi ha patito può comprendere nel profondo. Morte trasformata in vita in un susseguirsi di settantacinque piantumazioni tra sorrisi innocenti di bambini e pianti liberatori degli adulti. A partire dalla collina, lungo la salita al castello, ogni scuola, ogni quartiere, ogni piazza, ogni villa comunale, ogni centro di aggregazione, ogni luogo simbolo di Battipaglia, ogni famiglia colpita ha il suo albero. 

Un dispiegamento di forze inimmaginabile: hanno collaborato, in forma diversa, la quasi totalità delle associazioni cittadine. Non c’è singola persona a cui abbia chiesto aiuto che non abbia teso la mano. La politica non si è tirata indietro.

Bene, è il momento questo di dire grazie, settantacinque volte grazie, e di andare avanti nella consapevolezza che la vita continua e il dolore, per quanto profondo e devastante, va lasciato andare, insieme ai sensi di colpa, come un palloncino che vola lontano dalle mani di un bambino. Rimanga con noi l’amore, il ricordo e la speranza.

La “missione” Alberi custodi è conclusa. Da domani si volta pagina.

E anche se è solo un granello di sabbia spostato nel deserto, mi auguro che questi settantacinque cipressi abbiano fatto rivivere alla città di Battipaglia un senso di comunità che sembrava perduto ma che in realtà esiste e va coltivato. 

25 marzo 2023 – © riproduzione riservata

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