Stress e piante adattogene: la rodiola

[di Simona Otranto, erborista]

Il termine adattogeno deriva dal latino adaptare e dalla parola greca genes che significa “nato da” o “prodotto da” e fu utilizzato per la prima volta nel 1947, dal farmacologo francese Lazarev, per descrivere l’effetto di un vasodilatatore sviluppato in Francia che aumentava la resistenza dell’organismo allo stress. In riferimento alle piante possiamo dire che le droghe adattogene sono utili quando la resistenza dell’organismo è diminuita o anche quando l’organismo è affaticato da eccessivo sforzo. 
Mi spiego meglio: gli adattogeni di origine naturale sono una classe di regolatori metabolici in grado di aumentare dolcemente le capacità dell’organismo di adattarsi agli stimoli dell’ambiente esterno. In parole povere, aumentano la resistenza allo stress (indipendentemente dall’origine di quest’ultimo). Numerose sono le piante definite adattogene: il Ginseng (Panax ginseng) è sicuramente la più conosciuta. Tra le altre citiamo l’Astragalo, il Cordyceps, l’Eleuterococco (anche conosciuto come ginseng siberiano), la Schizandra, l’Uncaria, la Witania, e anche la Rodiola, di cui parleremo oggi. 
La Rodiola, Rhodiola rosea L., è una pianta alta 40-50 centimetri, ampiamente distribuita a grandi altitudini nell’Artide e nella zone montuose europee e asiatiche. Anche sulle Alpi è possibile trovarla. La droga, ossia la parte della pianta contenete i principi attivi, è costituita dalle radici, dal caratteristico colore rosato. Sono presenti acidi organici, (gallico, caffeico, clorogenico), flavonoidi, catechine, proantocianidine, tannini e glicosidi fenolici il principale dei quali è il salidroside. 
La Rodiola è indicata nella riduzione della fatica mentale e nel miglioramento dello stato fisico e dello stato di benessere generale. Si consiglia in caso di stanchezza fisica e mentale e alterazioni del tono dell’umore. Combatte lo stress ed è particolarmente indicata per quelle persone, uomini e donne che per motivi lavorativi, sociali, sportivi o relazionali, sono molto impegnati fisicamente e mentalmente. Utile anche nei regimi dimagranti, in quanto diminuisce il senso di fame connesso alla riduzione dell’apporto calorico, contrastando il cosiddetto stress da dieta. Gli estratti acquosi (tisana) e idroalcolici (tintura) si comportano da scavenger dei radicali liberi: sono stati di fatto individuate numerose sostanze antiossidanti. Alcuni studi hanno evidenziato come la Rodiola migliori anche la qualità del sonno, la memoria a breve termine e la capacità di concentrazione. Fino a prova contraria è considerata una pianta sicura, non sono stati evidenziati infatti effetti collaterali di rilievo. 
Mi preme sottolineare che esistono numerose piante adattogene ma nessun farmaco adattogeno. Le piante citate rispondono in modo specifico e individuale adeguandosi (adattandosi) alle specifiche esigenze dell’organismo che le assume, puntando al miglioramento delle condizioni generali sia fisiche che mentali dell’individuo. A differenza degli stimolanti (le piante contenenti caffeina, come Tè nero e Guaranà) che determinano un aumento delle prestazioni temporaneo con effetto eccitante, le piante adattogene migliorano le performance in modo graduale e costante.

7 febbraio 2020 – © Riproduzione riservata

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