Titoli di coda, il riassunto del 2024
[di Carmine Landi]
Anno bisesto che passi presto. Proverbiale modo di dire che ben s’adatta al 2024 battipagliese: quella che volge al termine di certo non sarà consegnata agli archivi della storia locale come l’annata dell’agognata rinascita della città, tant’è che la più dirompente delle notizie annotate sui taccuini dei cronisti, da gennaio ad oggi, è la chiusura della Fos, la fabbrica che offriva il maggior numero di posti di lavoro alle maestranze del posto. Antonio Foresti ha rilevato lo stabilimento ma, in barba al rammarico esternato sulle emittenti nazionali finanche dal super-pm Nicola Gratteri, in nessun anfratto del mondo verrà mai più installato un cavo di fibra ottica “made in Battipaglia”. La città che quest’anno, per bocca dei giudici del Tar, ha dovuto rinunciare all’ospedale unico della Piana del Sele: rimarranno in piedi due presidi dimezzati nel raggio di sette chilometri. Neppure nel 2024, dopo più di quarant’anni d’attesa, ha visto la luce l’atteso commissariato della Polizia di Stato: l’eterno cantiere di via Gonzaga s’è impantanato nel braccio di ferro tra burocrati e manovali. Un altro contratto è stato stracciato.
Sul piano amministrativo, la sindaca Cecilia Francese ha vissuto la più dura crisi politica dal 2016 ad oggi, pur superandola. Il riacutizzarsi delle beghe politiche era facilmente pronosticabile fin da gennaio, con le ennesime dimissioni (indotte) di assessori: Paolo Palo che va via (simbolica fine della fragile alleanza elettorale stipulata da Francese e dall’ex consigliere Marco Campione), ed Egidio Mirra (ch’era finito in Giunta in virtù d’un altro precario patto infranto da un pezzo, quello con l’ex sindaco Giovanni Santomauro) che lascia l’esecutivo ed entra nello staff della sindaca. Subentrano Mauro Sangiovanni, al quale non riuscirà l’impresa di battere il record del mandato più breve dell’era Francese (che resta di Marco Onnembo nel 2016/2017) e Marcello Mauro Ferrante. Insieme a Sangiovanni, dopo quattro anni, ha rimesso l’incarico pure Francesca Giugliano: un 2024 difficile per lei, segnato dalle polemiche primaverili sull’assistenza specialistica agli alunni con disabilità, ma pure dalla nascita dell’Azienda speciale consortile del “suo” Piano di zona. Quattro assessori perduti, ma in giunta sono tornati gli “ex” Francesca Napoli ed Elia Frusciante. A proposito di ritorni, il 2024 è stato anche l’anno del rientro di Francesco Falcone, riapprodato in Consiglio comunale dopo lo stop imposto dalla Prefettura a giugno 2022, quando scoppiò il terremoto giudiziario per i posteggi fuori mercato.
Il 2024 è stato anche l’anno degli investigatori in municipio, che sul finir di gennaio hanno fatto incursione negli uffici di piazza Moro per l’inchiesta che ha portato all’arresto del presidente della Provincia Franco Alfieri, accusato di corruzione. Moneta di scambio, a insaputa d’amministratori e burocrati cittadini, proprio i lampioni della nuova e avversata pubblica illuminazione battipagliese (pure se quest’anno chi vive lungo una parte della SP 312 e una parte della SP 135 può dire d’aver visto la luce in strada per la prima volta nella vita). Finanzieri e carabinieri sono tornati in Comune a giugno: indagano sulla realizzazione di otto palazzi. Per gli inquirenti sono troppo grossi rispetto a quelli preesistenti. Ipotizzano che dietro possa esserci l’ormai abrogato abuso d’ufficio, ma se ne saprà di più nel 2025.
Parlando di magistratura, la rovente estate 2024 è stata pure quella del sequestro del fondo di via Domodossola, che avrebbe dovuto ospitare la controversa stazione di servizio dei Cascone, implicati in una maxi-inchiesta sul favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’avversato progetto, con ogni probabilità, non vedrà più la luce. In compenso, il Comune dovrebbe tenersi i terreni.
La più calda delle stagioni è stata segnata anche dalla recrudescenza degli episodi di violenza urbana. Si parlò d’emergenza sicurezza, s’annunciarono provvedimenti per restituire il centro alle famiglie; ma tranne che in occasione di alcune meritorie iniziative (il cartellone d’eventi natalizi inaugurato nei giorni scorsi, il Carnevale e la Ciclolonga) il centro cittadino è sempre più vuoto.
L’ex scuola De Amicis è ancora lì, un contenitore di degrado nel cuore della città: l’anno che verrà, con un nuovo acronimo ch’è Prius, dovrebbe segnare l’inizio del recupero dell’immobile, ma si diceva lo stesso pure quando l’acronimo era Pics. A proposito d’acronimi, la svolta cruciale è arrivata per il Piu Europa: l’ufficio tecnico ha sfrattato i concessionari, accusati d’essere inadempienti, e si riprenderà l’area. La sindaca ha annunciato che entro il 2025 si potrà utilizzare finalmente il sovrappasso pedonale. Nota lieta pure il cambio di passo per i beni confiscati: a via Leopardi, a via Marconi e a via Catania qualcosa s’inizia a muovere. A turbare l’autunno battipagliese ci hanno pensato i ladri. Supermercati, bar, tabaccherie, farmacie, case, auto: s’è perduto il conto dei derubati. S’è riparlato d’emergenza sicurezza. Telecamere, Daspo urbani, stretta sui distributori h24, vigili in strada di notte: i provvedimenti ci sono.
Intanto sono iniziati i lavori per il cantiere dell’alta velocità: la nostra stazione dovrebbe ritornare a essere strategica per la rete ferrata italiana. Come nella Battipaglia che fu, e che i cittadini s’augureranno di rivedere fin dalla prossima notte di san Silvestro. Speranza, come la Madonna tanto cara ai figli del Tusciano, che papa Francesco ha voluto a piazza San Pietro per il Giubileo. I credenti sperano sia un buon auspicio per l’anno che verrà. A chi non crede rimane la cabala: il prossimo febbraio avrà solo 28 giorni.
13 dicembre 2024 – © riproduzione riservata