Tozzi e Zara ai rigori
[di Francesco Bonito]
Celebriamo la vittoria degli Azzurri contro l’Inghilterra e la conquista del secondo campionato europeo della nostra storia. Una meritatissima vittoria sportiva che speriamo risollevi il morale di un paese che sta soffrendo da un anno e mezzo. Auspichiamo che il centrodestra italiano trovi presto la strada per confluire in un partito unico, cancellando Forza Italia dal frasario politico nazionale, restituendo così dopo quasi trent’anni il piacere ai tifosi di poter gridare con gioia “forza Italia!” senza passare per ultras berlusconiani.
Ma il riferimento al partito nato ad Arcore non è casuale. In città è attesa da settimane la decisione del “tavolo” provinciale di Forza Italia, Fratelli
d’Italia e Lega, per l’investitura del candidato sindaco del centrodestra. Nero su Bianco ha dedicato una copertina e diversi articoli all’ingarbugliata vicenda che ha visto nel corso degli ultimi mesi il susseguirsi di candidature, accordi, disaccordi, patti d’onore e smentite. Risultato: a poco più di due mesi dal voto ci sono ancora due candidati in lizza, entrambi hanno già cominciato la campagna elettorale, Zara e Tozzi, e ce n’è forse un terzo, Santese. Mercoledì 14 sembrava imminente l’arrivo del tanto atteso comunicato congiunto dei “vertici” per chiudere la questione e indicare Fernando Zara come candidato sindaco del centrodestra unito. Al momento di andare in stampa questa investitura non è arrivata. Perciò non si sa ancora se il centrodestra convergerà su un nome, né chi sarà il prescelto. Nell’attesa, i rigori della notte dell’undici luglio ci hanno suggerito l’immagine per descrivere questa partita infinita tra i due medici in lizza per un posto sulla scheda elettorale. Dopo un match combattutissimo finito in parità, dopo i tempi supplementari a reti inviolate, Tozzi e Zara sono sul dischetto a tirare il rigore decisivo, o sulla linea di porta pronti a pararlo, se preferite. Tra ore o giorni sapremo chi l’avrà spuntata. Capiremo presto anche se lo sconfitto accetterà con fair play il risultato, sostenendo lealmente il “prescelto” nella competizione elettorale, oppure se contesterà il verdetto del campo e si sfilerà repentinamente la medaglia d’argento dal collo.
17 luglio 2021 – © riproduzione riservata