Trent’anni di Erasmus

Nel 2017 il mondo accademico festeggia il trentesimo anniversario della nascita del progetto Erasmus, creato nel 1987. Lo aveva ideato la pedagogista Sofia Corradi nel 1969. Oggi al progetto aderiscono 31 paesi. L’acronimo European region action scheme for the mobility of university students intende ricordare la storia di Erasmo da Rotterdam che, pur avendo vissuto in tempi lontani, aveva compreso come l’essenza dell’apprendimento e la radice nella conoscenza non possono essere ritrovati soltanto nello studio dei testi ma nel valore di un’esperienza che vede il viaggio stesso come occasione per creare una nuova cultura ed esperienze di confronto, promuovendo allo stesso tempo la la tolleranza come concetto alla base dello scambio culturale. Tale progetto ha permesso a più di 3 milioni di studenti europei di effettuare un percorso di studi in un’università straniera. La portata degli erasmus ha rappresentato per gli atenei italiani, per cultura e tradizione tra i più prestigiosi al mondo, un motivo in più per dinamizzare il percorso universitario degli studenti: tra di essi, anche tanti ragazzi di Battipaglia hanno potuto partecipare a questo progetto al quale è possibile accedere in base a determinati requisiti inserendosi in una graduatoria che di volta in volta consente agli intenzionati di partecipare.
In particolare Nicoletta Carfagna, oggi docente di lingua inglese presso l’istituto Enzo Ferrari, ha voluto raccontarci la sua esperienza a Glasgow in Scozia (Università di Strathclyde) per un periodo di tre mesi, durante i quali ha potuto completare la propria tesi di laurea.
Nicoletta ci parla di un’esperienza unica che da un lato le ha consentito di mettersi alla prova, trovandosi in un posto totalmente sconosciuto, fortificandola e rendendola più indipendente, mentre dall’altro le ha fornito maggiori competenze, sia per la possibilità di apprendere la lingua in maniera spontanea, sia perché questo bagaglio di nuove competenze che hanno arricchito il suo curriculum e la sua professionalità ha potuto viverlo insieme a tanti altri studenti che, come lei, conserveranno dei ricordi unici di questi scambi che consentono, come attraverso un oblò, di affacciarsi alla vita e al lavoro, dando realisticamente la possibilità ai giovani di poter guardare un po’ più avanti e scoprire cosa saranno da grandi.
Inoltre i dati descrivono come proprio i partecipanti al progetto erasmus determinino, attraverso quest’esperienza, maggiori capacità imprenditoriali. Molti di essi, infatti, hanno partecipato alla creazione di start up di successo proprio perché l’esperienza diretta e la viva conoscenza del mondo del lavoro gli hanno consentito di pianificare strategie commerciali vincenti.

1 giugno 2017 – © Riproduzione riservata
Facebooktwittermail