Trovato l’accordo: Alba è salva

[di Stefania Battista]

Un sacrificio per rendere possibile la mini ricapitalizzazione di Alba. Dovrebbero essere salvi i lavoratori della partecipata comunale. Nell’ultimo lungo incontro tenutosi a palazzo di città, la sindaca Cecilia Francese, il vicesindaco Angelo Cappelli, il presidente del Consiglio comunale Franco Falcone e l’assessore Pietro Cerullo hanno chiesto ai cento dipendenti di rinunciare alla tredicesima 2020 per “aiutare i consiglieri ad assumersi la responsabilità della ricapitalizzazione”. 
La rinuncia, che dopo travagliate discussioni i sindacati e la rsu hanno accettato, è stata vincolata ad un contratto di cinque anni con l’Ente che garantisca così stabilità e piano di investimenti. 
In particolare Cgil, Cisl, Uil e rsu hanno chiesto anche che il milione di euro accantonato già per la ricapitalizzazione, in aggiunta al versamento dei cinquecentomila euro di quest’anno, giunga nelle casse della partecipata per il 2021. Naturalmente a patto che il trend della società continui ad essere positivo.
Un accordo che dovrebbe, quindi superare tutte le remore della politica cittadina e anche i pareri negativi dei revisori dei conti. In realtà, come più volte chiarito, i debiti di Alba, tutt’ora ingenti nonostante la chiusura in utile di 681mila euro del 2019, derivano anche dai mancati pagamenti dello stesso socio unico: il Comune di Battipaglia. Ora si tenta di correre ai ripari.
L’intero accordo, naturalmente, è subordinato a due condizioni: il voto favorevole in Consiglio comunale – la maggioranza dovrebbe ritrovare compattezza sulla vicenda – e l’avallo alla rinuncia della tredicesima 2020 da parte dell’assemblea dei lavoratori di Alba.

7 marzo 2020 – © Riproduzione riservata

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