Un convegno sull’affido

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L’affido come alternativa all’istituzionalizzazione del minore. Questo l’argomento trattato sabato 16 aprile, al cinema-teatro Bertoni di Battipaglia, durante il convegno organizzato da Una casa per la vita – Onlus, in occasione del decennale della sua attività.
«La libertà è un mezzo, la verità è un fine. La nostra struttura si sforza di illuminare il percorso delle famiglie», ha spiegato padre Ezio Miceli, direttore della comunità.
Hanno introdotto il dibattito Lorenza Lupaldi D’Alessio, presidente di Una Casa per le Vita Onlus e organizzatrice dell’evento, e Liliana Russo Del Grosso, responsabile dell’Inner Wheel Club di Battipaglia.
Il tema dell’affido minorile è stato trattato da diversi punti di vista, fornendo un quadro complessivo dell’argomento in questione.
Antonio Manzo, giornalista de Il Mattino, nonché moderatore dell’evento, ha sottolineato il prestigioso traguardo raggiunto dalla Casa famiglia battipagliese, affermando che «dieci anni di attività in favore delle ragazze madri e dei minori possono sembrare pochi, ma in una realtà come quella di Battipaglia sono invece tanti».
Interessante la testimonianza di  Giuseppina Biscotti, assistente sociale speciale del Comune di Battipaglia. «È difficile mantenere un distacco in questo lavoro; in un fascicolo è contenuto il destino di un bambino – ha spiegato la Biscotti – e le pratiche affidatarie si preoccupano di non spezzare mai il legame con la famiglia d’origine».
Ha parlato anche Ivano Lanzafame, psicologo, che ha individuato nella sicurezza, nella creazione di legami e nell’autostima i bisogni primari del bambino.
Al convegno ha preso parte pure Pasquale Andria, presidente del Tribunale dei Minori di Salerno. Sostenendo di essere d’accordo con quanto detto da altri relatori, intervenuti precedentemente, ha ringraziato la comunità per il lavoro svolto e per le varie pratiche di affido andate a buon fine in passato. «La famiglia dovrebbe essere un porto sicuro – ha affermato riprendendo le parole di Lanzafame – anche se oggi talvolta è luogo di insicurezza».
Andria ha aggiunto che «allontanare un bambino dalla famiglia d’origine è una decisione estrema ma, a volte, necessaria».
Ha poi commentato i dati dell’Istat, sottolineando la necessità di migliorare la legislazione e la burocrazia in relazione agli affidi.
Dopo il dibattito, un ricco buffet ha chiuso un evento ottimamente organizzato, che ha potuto contare su una buona partecipazione dei cittadini e sulla collaborazione di relatori altamente competenti.

22 aprile 2016 – © Riproduzione riservata
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