Una casa per la vita, una storia da raccontare

[di Laura Russo]

Un traguardo importante da festeggiare, quello dei 20 anni dell’associazione Una casa per la vita, nata nell’aprile del 2003 e impegnata fin dalla sua costituzione a dare risposte ai problemi sociali del territorio, promuovendo interventi finalizzati al miglioramento qualitativo della vita di madri e bambini in difficoltà. L’associazione, unitamente alla Spes Unica di Battipaglia, grazie a fondi di privati e associazioni del territorio, nel 2005 ristrutturò l’ex asilo Oscar Pastore (che versava in uno stato di completo abbandono) dando vita a una Casa famiglia, uno spazio inclusivo idoneo a favorire la crescita e l’integrazione di minori temporaneamente o permanentemente allontanati dalle famiglie e offrendo ospitalità alle donne in stato di gravidanza o madri che si trovano in difficoltà. Per fare tutto ciò l’associazione si avvale di una equipe di lavoro con competenze e abilità diverse, questo perché i bisogni delle madri e dei minori richiedono un approccio globale che tenga conto di tutti gli aspetti sociali, educativi e psicologici. 

L’attività svolta dall’associazione è ampia, va dai principali bisogni come la somministrazione dei pasti, all’assistenza medica, all’educazione scolastica, ma anche alle attività sportive e ludico-ricreative svolte nel tempo libero. Un lavoro enorme, costante svolto nelle 24 ore, senza nessun periodo di chiusura nel corso dell’anno. 

Il 2 dicembre nel Salotto comunale di Battipaglia a ricordare questo importante anniversario vi era la presidentessa dell’associazione Lorenza Lupaldi insieme al marito Maurizio D’Alessio che ci hanno portato attraverso le loro parole a rivivere quegli anni, dalla folle idea iniziale che sembrava irrealizzabile, agli ostacoli che nel corso di 20 anni hanno superato, “regalando” – grazie alla generosità di tanti battipagliesi – un’ospitale Casa famiglia. Al loro fianco, instancabile fautore e sostenitore c’è da sempre padre Ezio Miceli, che nell’occasione del ventennale ha ricordato con affetto chi all’inizio di questa avventura gli ha aperto le porte aiutandolo materialmente a ricostruire una struttura fatiscente. A introdurre gli interventi Maria Landi (presidente dell’Inner wheel club di Battipaglia, associazione che dall’inizio ha sostenuto i coniugi D’Alessio e padre Ezio) che ha ricordato il lavoro fatto con grande passione insieme al Rotary per questo splendido progetto. Subito dopo è intervenuta l’assessora ai servizi sociali del Comune di Battipaglia, Francesca Giugliano, che ha fatto gli onori di casa. A condurre con la consueta sensibilità l’incontro e a raccontare con legittimo orgoglio i 20 anni della Casa famiglia è stato il già citato Maurizio D’Alessio. 

Tanti gli amici presenti che hanno portato la loro testimonianza o condiviso un ricordo. Un susseguirsi di emozioni, tanti racconti di vita vissuta a contatto con madri e bambini che grazie a Una casa per la vita hanno avuto la possibilità di riscrivere il proprio futuro. Tra gli interventi di chi vive quotidianamente la casa famiglia, la dott.ssa Elvira Procida ci ha emozionato con le sue parole, a dimostrazione che chi fa il proprio lavoro con amore riesce davvero a fare dei miracoli. Come ha sottolineato lo psicologo Ivano Lanzafame, ogni bambino arriva con una propria storia, non è un semplice ospite, è parte integrante della Casa e il compito degli operatori è quello di dare figure valide di riferimento, competenti e amorevoli; solo in questo modo i minori avranno la possibilità di sperimentare bene quelle che sono esperienze corrette, positive da vivere in un sano legame di attaccamento. Questo non vale solo per i bambini ma anche per le mamme che attraverso il modeling – basato sull’osservazione e sull’apprendimento durante la permanenza nella struttura – correggono le esperienze negative vissute. 

Una casa per la vita è stata e continuerà ad essere una scialuppa di salvataggio per i minori e le famiglie in difficoltà. A racchiudere il senso del lavoro quotidiano dello staff della Casa famiglia di via Gorizia riportiamo una frase pronunciata dal dott. Lanzafame “La casa famiglia diventa la propria casa, le operatrici la propria famiglia e quella dolcezza e quei sorrisi un patrimonio che porteranno per tutta la vita”.

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