Vi racconto Cecilia

PietrasantaCecilia aveva 7, forse 8 anni, e mi fu affidata dal papà per farla partecipare alle attività dell’Azione Cattolica in parrocchia. Il papà era geloso di Cecilia, e solo io avevo la tutela durante le ore di attività che svolgeva in parrocchia. Cecilia è diventata subito un punto di riferimento per i ragazzi dell’Azione Cattolica, tanto da divenirne la presidente. Ha partecipato attivamente a tutte le attività fino ai 18 anni. Ha partecipato a diversi recital al teatro Garofalo e ha fatto parte della corale.
Durante gli anni del liceo classico, eravamo in pieno ’68, si è distinta per essere parte attiva nel recepire ed enunciare il disagio sociale e giovanile che veniva fuori in quell’epoca storica. Aveva il dna della rivoluzionaria. E ha subìto l’influenza di quel clima di cambiamento. Quel clima l’ha fatta maturare in fretta e l’ha resa la donna forte, caparbia e tenace che è oggi. Anche ai tempi dell’università a Pisa e poi con gli impegni a Parigi nella ricerca medica, non ha mai perso i contatti con i suoi affetti più cari.
Cecilia è una donna unica, viscerale, una donna che si sente nell’anima. Basta incontrarla per la prima volta per rendersene conto, guardarla negli occhi e sentirla parlare. Ha, da sempre, portato avanti la politica dell’uomo e non quella legata esclusivamente ai partiti.  E questa volta a Battipaglia la politica è donna, parla un linguaggio nuovo, forte e senza paura. Parla il linguaggio di Cecilia Francese.
Io mi occupo dei poveri e degli immigrati con il Movimento per la Vita. Ho anche fondato l’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri). Tutti valori che hanno sempre accomunato me e Cecilia. Ha sempre condiviso e partecipato alle attività che ho portato avanti negli anni. I nostri papà erano amici, erano degli idealisti. Erano per la giustizia. Erano severi e ci tenevano molto alla scuola. Erano sempre presenti e, ripeto, molto severi con noi stessi e con i nostri impegni. Cecilia è stata sempre una ragazza intraprendente. Pura nell’anima, trasparente, schiva agli elogi. Tutto ciò che ha fatto a livello sociale, professionale e politico lo ha fatto senza mai guardare all’interesse personale. Attenta alle esigenze di tutti, soprattutto dei più deboli.
Per la sua intraprendenza, per la sua caparbietà e per la sua preparazione culturale sarà molto attenta ai problemi della gente. Ammiro in lei soprattutto la capacità di ascolto. Sarà un sindaco capace, e io glielo auguro, sporcandosi le mani per la gente, con senso dell’equilibrio e della legalità. È la regina della sua famiglia, della sua Battipaglia, e la renderà vivibile, radiosa e bella come il giardino di casa sua. Le voglio molto bene e sono certa che sarà il nostro sindaco, il sindaco di tutti, il sindaco che Battipaglia merita.

Adriana Pietrasanta
Assistente sociale all’ospedale di Battipaglia
e insegnante di religione

15 giugno 2016 – © Riproduzione riservata
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