Viale Monte Rosa o via dei ratti?

MonteRosaGli abitanti del quartiere Serroni vivono una condizione di degrado che persiste da troppo tempo. C’è il viale che precede l’ingresso a un parco residenziale che è divenuto il simbolo dell’abbandono e della noncuranza. Si tratta di viale Monte Rosa. Questa via costeggia una grande distesa di cemento ed erba incolta, divenuta ormai una discarica a cielo aperto: escrementi di cani, rifiuti di ogni genere, carte, buste, bottiglie di vetro, cartoni, cicche di sigarette e confezioni di profilattici; persino materassi, frigoriferi e sedie di legno.
La storia di questo spiazzale, come qualcuno ricorderà, ha radici antiche. Alla fine degli anni ’80 aveva accolto gli alloggi dei terremotati, la maggior parte dei quali viveva in condizioni disagiate. Poi finalmente un giorno i “terremotati” hanno avuto un alloggio stabile e le baracche sono diventate soltanto un brutto ricordo.
Oggi viale Monte Rosa è percorso a piedi da bambini e anziani, da automobilisti, da ragazzini in bicicletta che tutti i giorni sono costretti a vedere uno scenario raccapricciante e a sentire olezzi nauseanti. Dunque, è lecito domandarsi per quale assurdo motivo il proprietario della distesa non provveda a bonificarla o, almeno, a tenerla pulita. Inoltre gli abitanti di Serroni sono stati sempre burlati da false promesse circa la riqualificazione della zona. In secondo luogo, un ambiente abbandonato a se stesso non può non attirare ospiti indesiderati: i topi. Il quartiere Serroni è, infatti, invaso da grandi roditori che causano danni ingenti e trasmettono gravi malattie. La fiaba di Esopo è didascalica; così come il dispettoso Jerry che tende le trappole al gatto tonto, Tom, è senza dubbio divertente ma la realtà è ben diversa. I roditori non sono amici dell’uomo né innocui coinquilini, sono animali nocivi.
I residenti dovrebbero ricordare che vivere in un quartiere pulito è possibile soltanto col contributo di tutti, rispettando l’ambiente e le risorse naturali.

26 febbraio 2016 – © Riproduzione riservata
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