Villa Maria: il Comune avanza centomila euro
[di Stefania Battista]
A breve dovrebbe essere rescisso il contratto per la gestione di Villa Maria, la casa albergo di via Etruria. La residenza per anziani tornerà, a meno di ricorsi, nella disponibilità del Comune.
Era il 2016 quando l’Associazione temporanea d’impresa tra Don Uva e la cooperativa 3 SSS Servizi Sociali Salernitani ottenne, dopo una gara d’appalto, la concessione per 27 anni di Villa Maria. La struttura, che prima aveva ospitato l’azienda speciale Pignatelli e il centro Alzheimer, sarebbe diventata – si diceva: finalmente – casa albergo per gli anziani, oltre che centro polifunzionale per gli ultracinquantenni. La concessione stabiliva un canone annuo di 30mila euro che il Comune avrebbe dovuto incassare, mentre le due società avrebbero gestito i servizi, rispettando un dettagliato capitolato, incassando le rette. Ventinove i posti residenziali. Le spese di ristrutturazione furono addossate ai concessionari. Per gli ospiti in regime residenziale o semiresidenziale venne stabilita una retta che andava dai 1.100 euro per chi era autonomo ai 1.300 per i semiautonomi. I lavori di adeguamento e ristrutturazione durarono circa due anni. La struttura, infatti, che era stata consegnata ad ottobre 2016, divenne operativa solo a marzo 2018. Per il primo anno non vi furono problemi e il canone venne versato regolarmente. Per il secondo anno, che in realtà era il primo di gestione effettiva, le tariffe vennero adeguate all’indice Istat e così pure il canone. Ma presto cominciarono i problemi. L’affidataria chiese di rateizzare il pagamento e il Comune acconsentì. Ma quando la stessa richiesta giunse per il terzo anno di esercizio la richiesta di rateizzazione venne respinta. Si trattava di una entrata prevista in bilancio e su cui l’Ente faceva affidamento per mantenere gli equilibri di cassa.
Nel frattempo, il Comune scopre che la società a cui l’Ati si era rivolta per la polizza fideiussoria non era iscritta all’Ivass, fatto che rendeva piuttosto aleatoria la polizza in caso di mancati pagamenti. Allo stesso tempo, controllando i versamenti, lo scoperto della concessionaria risultò enorme. Per la seconda annualità era stata versata solo la somma di circa tremila euro, il 10 per cento di quanto dovuto, mentre per la terza annualità l’Ente non aveva incassato assolutamente nulla. Poi era cominciato il pagamento delle rate arretrate, ma nel frattempo il debito per gli anni successivi era cresciuto. Ad oggi la somma dovuta dalla concessionaria è di oltre 98mila euro, senza contare i mesi trascorsi del 2021. Già a febbraio del 2020 era stato dato incarico all’ufficio legale del Comune di Battipaglia di tentare una transazione bonaria, ma non era giunta alcuna risposta. Così, chiedendo il saldo di tutti gli arretrati, l’amministrazione comunale ha deciso di rescindere il contratto e di revocare la concessione. Da ulteriori verifiche, la dirigente comunale incaricata di predisporre gli atti per la revoca, Anna Pannullo, ha anche scoperto che non era stato rispettato il capitolato d’appalto né per l’offerta dei servizi, né per quanto riguardava la dovuta comunicazione sia dei nomi degli ospiti presenti nella struttura che del personale impiegato.
Insomma, niente o quasi di quanto previsto nel contratto sarebbe stato rispettato. Di fronte a tali inadempienze, il Comune si è determinato a rescindere il contratto, iniziando l’iter formale che dovrebbe condurre alla revoca della concessione. Un problema per le due società concessionarie ma, ancor di più, un prevedibile grande futuro disagio per gli ospiti e per le loro famiglie.
Nella foto: la casa albergo residenza per anziani Villa Maria
27 novembre 2021 – © Riproduzione riservata