Villa Maria, vicina la riapertura

[di Stefania Battista]

Gli anziani non ci sono più. Ma torneranno. E forse ve ne saranno anche altri. A esserne sicuro è Giovanni Valletta, rappresentante della cooperativa La Speranza, una delle due che fa parte del raggruppamento di imprese, insieme ad Athena, che ha vinto la gara, poi sospesa dal Comune, per la gestione provvisoria di Villa Maria. Quella, per intenderci, che stabiliva in soli 50 centesimi il canone da corrispondere all’ente locale pur di evitare la sospensione del servizio di casa albergo per anziani. In questi giorni, intanto, dopo lo “sfratto” degli ospiti e la riconsegna delle chiavi da parte della cooperativa Don Uva, i funzionari comunali stanno procedendo all’inventario.

«Dovrebbero terminare l’inventario in questa settimana – dice Valletta – e poi potremo iniziare il servizio».

Senza ospiti bisognerà ricominciare ma forse, a cinquanta centesimi, il tentativo va fatto.

«Operiamo in questo settore da anni. La gente ci conosce e ci apprezza e già molti familiari dei vecchi ospiti ci hanno contattato perché vorrebbero riportare i loro cari a Battipaglia. Del resto finora anche noi abbiamo dovuto trasferire in strutture vicine gli anziani che non potevano essere assistititi qui. Certo sarebbe stato più facile assumere la gestione con gli ospiti già presenti… Ma non siamo preoccupati. Poi vedremo cosa accadrà durante l’anno. Il Comune dovrà fare un’altra gara per l’assegnazione definitiva. Ma noi siamo battipagliesi e conosciamo le esigenze del territorio».

E sebbene il licenziamento del personale che lavorava a Villa Maria sia ormai definitivo, secondo Valletta molti operatori potranno essere assunti di nuovo.

«Perché no? La clausola sociale non opera più, ma per chi ha i requisiti necessari non ci saranno problemi. Dopotutto per assistere gli anziani il personale occorre» dichiara ottimista l’ex consigliere comunale e assessore.

Il raggruppamento di imprese (Ati), dunque, attende l’esito dell’inventario perché ritiene fondamentale stabilire esattamente in che stato sia la struttura, cosa manchi e quali lavori, eventualmente, bisogna effettuare. 

L’Ati potrebbe subentrare già lunedì. Intanto, nonostante il Tar abbia dato ragione al Comune sancendo la legittimità della risoluzione del contratto, la possibilità che vi sia una richiesta di risarcimento danni da parte della Don Uva è ritenuta più che probabile. Motivo in più perché il Comune sia assolutamente preciso nell’inventario.    

22 luglio 2023 – © riproduzione riservata

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