Virata a sinistra?

La situazione di confusione e di mancanza di chiarezza, che perdura da tempo e che ha riguardato sia il centrodestra che il centrosinistra, consente alla sindaca di galleggiare senza una prospettiva e un progetto per il territorio. Le continue fibrillazioni interne alla sua maggioranza vengono bilanciate dalla presenza di una parte dell’opposizione e di partiti pronti a sostituire i “ribelli”, in nome unicamente della gestione del potere fine a se stesso; e la sindaca in questa situazione di perenne ambiguità ovviamente sopravvive bene. Il risultato è la mortificazione della politica vera e di un territorio che non è governato, lasciato al proprio destino. Lo ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno ancora, il sostegno del Partito democratico all’approvazione dei debiti fuori bilancio in una delle ultime sedute di consiglio comunale: una scelta dei consiglieri del Pd che dimostra quanto ormai sia slegata da qualsiasi logica politica l’agire del civico consesso e dei suoi membri. Lo testimonia anche la scelta di campo di questa sindaca di propendere per la parte sinistra dell’asse politico, in vista della Regionali dell’anno prossimo. Una scelta che secondo noi lascia spiazzato lo stesso centrodestra, finora impegnato a corteggiare la sindaca, fin dal suo secondo insediamento, nella speranza di una sua collocazione all’interno delle liste del centrodestra: per due anni e mezzo abbiamo assistito al “reclutamento” da parte dei partiti di centrodestra di consiglieri comunali che hanno indossato le magliette senza esitazioni, senza però mai aver inciso in maniera significativa sul governo cittadino. Adesso, con esponenti di Fratelli d’Italia e di Forza Italia (più o meno ancora) seduti nel civico consesso insieme a esponenti di partiti di sinistra, la sindaca lascia fare da stampella il Pd dalla sua opposizione sostituendo “ribelli” della maggioranza come si sostituisce un paio di scarpe. 

E intanto la città langue. Si staglia in tutto questo scenario surreale la capacità di questa sindaca e di questa amministrazione di mortificare il territorio e le sue professionalità: dopo l’ennesima nomina in seno alla giunta di un esponente non battipagliese, peraltro vicino al presidente della Regione De Luca, è arrivata la scelta (dopo un concorso) del dirigente dell’ufficio legale: un’altra professionista non battipagliese. Senza entrare assolutamente nel merito delle capacità professionali e politiche dei singoli, viene da chiedersi, dal momento che la scelta finale è della sindaca Francese: possibile che questa città non abbia professionisti e politici all’altezza di reggere questi ruoli? Noi lanciamo il nostro ennesimo grido di allarme e reiteriamo l’invito a fare finalmente chiarezza e ad avviare una stagione di confronto programmatico tra quelle forze politiche responsabili, sia partitiche che civiche, che vogliono costruire, in vista delle prossime elezioni amministrative locali, una prospettiva di rilancio economico, sociale e culturale per Battipaglia.

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