Visconti: la prima sul palco

[Antonio Visconti – messaggio elettorale]

«Grazie a tutti per essere qui stasera così numerosi». Ha esordito così Antonio Visconti, con un velo di emozione, domenica 12 settembre sul palco storico dei comizi, quello di piazza Amendola, di fronte a centinaia di persone accorse per dare il proprio supporto al più giovane candidato di questa campagna elettorale che, tra due settimane, volgerà definitivamente al termine. Dopodiché saranno i cittadini battipagliesi a decidere il prossimo sindaco. Ad aprire le danze, una delle amiche di sempre, Agnese Petrone, che ha tracciato una breve biografia, con qualche aneddoto sulla vita privata, del candidato a sindaco Antonio Visconti.
«Voglio ringraziare, uno ad uno, i candidati al consiglio comunale – ha aggiunto Visconti – perché da quando abbiamo presentato ufficialmente la nostra squadra, l’atteggiamento è cambiato. La storia di ognuno di voi, e la vostra professionalità, hanno dato un’enorme credibilità al progetto politico. Era difficile parlare ai cittadini di Battipaglia e a chi si sente dire sempre le stesse cose da 30 anni. Fino a qualche giorno fa si faceva fatica a credere alle promesse, adesso sento che è tutto più facile. E le persone per strada hanno iniziato a fermarmi chiedendomi: “Antonio, allora la cambiamo questa città?”». Poi, Visconti tocca l’argomento più delicato in città: l’ambiente. «Battipaglia in questi anni ha subito tanto, forse troppo. I cittadini sono stati messi a dura prova da un contesto diventato difficile e complesso, e portato alla luce dalle associazioni e dal comitato “Battipaglia dice No”, che hanno dovuto addirittura individuare tutte le soluzioni. Eppure i problemi sono tutti lì: il mare è inquinato, le discariche non sono bonificate, i miasmi sono più che mai presenti, gli impianti pubblici e privati non vengono controllati. E di tutti questi problemi, nonostante il chiasso, i proclami, le catene e le sceneggiate, nessuno è stato risolto. Forse i cittadini, di fronte a queste difficoltà, avrebbero voluto che qualcosa fosse stato risolto, mentre intorno a noi gli altri comuni trovavano le soluzioni. Di fronte alle criticità, lo ribadisco oggi, noi non abbiamo padroni, né colori, abbiamo soltanto a cuore la tutela dei nostri familiari».
Antonio Visconti non risparmia nessuno, e a metà comizio lancia accuse contro gli ex amministratori di Battipaglia. «La nostra città ha bisogno di un sindaco che al termine dei 5 anni ci presenti l’elenco delle cose fatte – prosegue il giovane candidato a sindaco – e non l’elenco delle menzogne per i prossimi 5 anni. Doveva dire quanti asili aveva aperto, a che punto era la raccolta differenziata, l’assistenza ai più deboli, agli anziani e agli ammalati, ai bambini e alle famiglie difficoltà. Come stavamo rispetto all’apertura delle scuole. A che punto stava la ripartenza della seconda città in provincia di Salerno, che oggi sembra il gigante addormentato. Io credo che la risposta è sotto gli occhi di tutti».
E un ulteriore passo indietro al 2009. «L’amministrazione dell’etica e della trasparenza, preso atto della propria incapacità, si è affidata a chi questo Comune lo ha portato sull’onta dello scioglimento per infiltrazioni camorristiche. Perché il nemico di Battipaglia è chi non partecipa alle riunioni dell’Ente d’Ambito, chi non partecipa all’Asi, chi non prende le decisioni per le aree industriali e non dà risposte agli imprenditori». E il Puc? «Nel cassetto. Non perché sono etici e trasparenti – conclude Visconti – ma perché hanno paura. Perché stanno continuando a svendere questa città, col peggior populismo e facendo leva sulle paure della città. Sui tamponi, sui vaccini e sui pacchi di pasta. È la fiera del presappochismo e del ‘pulcinellismo’. E a questa città non serve, perché questa terra può dare tanto, e rappresenta un territorio che è la porta della Piana del Sele: abbiamo la quarta gamma, l’industria, e una serie di prodotti che possono essere valorizzati in tutto il mondo».

18 settembre 2021 – © riproduzione riservata

Committente: il candidato

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