Voglia di teatro… Fuori dalle quinte | di Enzo Fauci
Il viaggio tra le realtà cittadine espressione di arte teatrale comincia con una Compagnia costituita in tempi recentissimi, di fatto l’ultima nata: dal settembre 2014, infatti, opera Fuori dalle quinte, un sodalizio nato dalla convergenza di diversi operatori del teatro amatoriale, giovani e giovanissimi, con esperienze artistiche in altre associazioni, che hanno voluto “unire le forze” intorno ad uno scopo, un obiettivo, particolarmente chiaro: esprimersi artisticamente facendo emergere il rispetto e l’umiltà, per fare un teatro “libero” all’insegna del divertimento semplice e spontaneo. Partendo da questi principi il regista Silvio Tegolo, con Giovanna Trotta (che è anche l’attuale presidente dell’Associazione) e con gli attori Nunzia Controne, Danilo Candela, Massimiliano Conte, Eduardo Di Lorenzo, Luca Landi e Marco Chieffi cominciano a lavorare intorno al primo progetto teatrale, e lo scorso 21 marzo 2015 debuttano al Teatro Bertoni di Battipaglia con la commedia comica “E a mme me danno ’a pensione”. Silvio Tegolo è particolarmente soddisfatto del lavoro svolto fin qui, la presenza del pubblico al debutto è stata molto buona e gli attori, non nuovi ad esperienze teatrali amatoriali e alcuni anche di lungo corso, hanno evidenziato una buona preparazione tecnica: «La preparazione di un lavoro teatrale – sottolinea il regista di Fuori dalle quinte – presenta sempre molteplici difficoltà, che aumentano quando deve costruirsi il necessario affiatamento nel gruppo. Questo è avvenuto in poco tempo, e ci ha aiutato molto. Abbiamo subito pensato ad un lavoro comico: è la nostra idea di teatro, noi crediamo che in questo momento storico la gente desidera trascorrere momenti felici e spensierati, divertendosi, ridendo e sorridendo. Con il teatro questo è possibile”. Tuttavia anche una realtà nuovissima come Fuori le quinte ha dovuto presto fare i conti con le difficoltà che incontra una compagnia di teatro amatoriale nella nostra città: «Innanzitutto non è stato facile trovare un luogo dove provare. Allestire uno spettacolo teatrale amatoriale – puntualizza Tegolo – di per sé comporta un impegno economico; accollarsi anche spese di fitto di locali per le prove mette in ginocchio ancor prima di iniziare. Abbiamo superato tutto con la passione e la tenacia, il teatro amatoriale non può contare su contributi e finanziamenti, e quando capita non è sufficiente a coprire gli impegni. A questo aggiungiamo che la situazione locale intorno al sostegno alla cultura e all’arte non ci aiuta, ma senza cultura una città è e resta povera». Fuori dalle quinte riparte da queste esperienze iniziali, i progetti in cantiere sono diversi: «Il nostro obiettivo – conclude Silvio Tegolo – rimane il teatro comico, ma guarderemo con attenzione ad altre espressioni artistiche, prime fra tutte la musica e la poesia».
Nei prossimi numeri presenteremo le seguenti compagnie teatrali: Samarcanda teatro, Avalon, Le nove muse, Oratorio San Giuseppe, ’E Vrassecali, Col “P” di scena, Scenaperta, Pegaso, Idearte, Attori per caso.